Il Ministero della Salute ha da poco diffuso un nuovo richiamo alimentare riguardante diversi lotti di un formaggio prodotto e venduto da un marchio italiano. Il motivo è la possibile presenza di Escherichia Coli.
I richiami alimentari, emessi dal Ministero della Salute, sono misure cruciali per proteggere la salute pubblica, segnalando la presenza di contaminanti nei prodotti alimentari. Tra i rischi più comuni associati ai formaggi vi è quello microbiologico, legato alla proliferazione di batteri patogeni che possono compromettere la sicurezza del consumo.
I formaggi, specialmente quelli a latte crudo, sono suscettibili alla contaminazione da batteri come Listeria monocytogenes, Salmonella e Escherichia coli. Questi patogeni possono causare gravi malattie, soprattutto in soggetti vulnerabili come bambini, anziani, donne in gravidanza e persone con sistema immunitario indebolito. Il Ministero della Salute interviene tempestivamente in caso di sospetti di contaminazione, ritirando dal mercato i prodotti non conformi. Le etichette dei formaggi richiamati vengono pubblicate sul sito del Ministero, con dettagli sui lotti coinvolti e le modalità di restituzione o distruzione del prodotto (sul nostro sito web pubblichiamo anche gli altri richiami alimentari). Le autorità sanitarie raccomandano anche una corretta conservazione dei formaggi e l’adozione di pratiche igieniche adeguate nella loro preparazione e consumo, per minimizzare i rischi legati ai microrganismi patogeni.
Formaggio richiamato dal commercio per presenza di Escherichia Coli: quali sono i rischi per la salute

In tal senso, poco fa il Ministero della Salute ha diramato un nuovo avviso di richiamo alimentare riguardante un formaggio prodotto e venduto da un marchio italiano. Si tratta del Puzzone di Moena di Predazzo e Moena Dop venduto, in forme intere, dal Caseificio sociale di Predazzo e Moena S.c.a.. I lotti richiamati sono i seguenti (con data di scadenza a 90 giorni): 24080, 24084, 24094, 24099, 24103, 24115, 24124, 24125, 24126, 24132, 24134, 24136, 24138, 24141, 24153, 24157, 24158, 24160, 24161, 24163, 24164, 24166, 24167. La produzione è effettuata dallo stesso Caseificio sociale di Predazzo e Moena S.c.a., azienda identificata con la sigla CE 42/012 che ha sede in provincia di Terni, nel Comune di Predazzo, in via Fiamme Gialle 48.
Il richiamo dei lotti di formaggio dal commercio si è reso necessario a causa del rischio microbiologico. In particolare, all’interno degli alimenti è stata riscontrata una possibile presenza di Escherichia Coli – Stec. Per questo motivo, si raccomanda ai clienti che hanno acquistato il prodotto e i lotti indicati di non consumarli e riportarli al punto vendita. L’Escherichia Coli (E. coli) STEC, acronimo di Shiga toxin-producing Escherichia coli, è una varietà pericolosa di batterio che può causare gravi infezioni alimentari. I ceppi di STEC, come l’E. coli O157:H7, sono responsabili di epidemie legate al consumo di cibi contaminati, soprattutto carne cruda o poco cotta, latticini non pastorizzati e verdure contaminate.
I sintomi principali di un’infezione da E. coli STEC includono diarrea (spesso sanguinolenta), crampi addominali, nausea e vomito. In alcuni casi, soprattutto nei bambini e negli anziani, l’infezione può evolvere in una sindrome emolitico-uremica (SHU), che provoca danni ai reni e può essere fatale se non trattata tempestivamente. Per prevenire le infezioni da E. coli STEC, è fondamentale seguire pratiche igieniche corrette. Tra queste: cuocere bene la carne, lavare accuratamente frutta e verdura e evitare il consumo di alimenti non pastorizzati.