Bevande calde, il grave rischio per la salute che tutti ignorano: c’è una temperatura da non superare

Le bevande calde, spesso consumate per abitudine, nascondono un rischio che in pochi conoscono. Bere a temperature superiori ai 65°C può danneggiare l’esofago, aumentando il rischio di tumori. Gli esperti avvertono che, per ridurre il pericolo, è fondamentale limitare la temperatura delle bevande calde a livelli sicuri.

Le bevande calde sono una parte integrante della nostra vita quotidiana: un caffè al mattino, un tè pomeridiano o una tisana serale sono rituali che molti di noi non rinunciano. Tuttavia, pochi sono consapevoli dei pericoli che una temperatura troppo elevata può comportare per la salute. Recenti studi scientifici hanno evidenziato un legame tra il consumo di bevande troppo calde e un rischio aumentato di sviluppare il tumore all’esofago. Questo tipo di cancro è una delle forme più aggressive e difficili da trattare, e l’abitudine di bere a temperature superiori ai 65 gradi potrebbe contribuire significativamente all’insorgenza di questa patologia.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), tramite la sua Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), ha classificato le bevande molto calde come “probabilmente cancerogene per l’uomo” (Gruppo 2A). Questo avvertimento si basa su evidenze che suggeriscono come il consumo di liquidi a temperature superiori ai 65°C possa danneggiare le cellule dell’esofago, favorendo lo sviluppo di neoplasie. Ma quali sono i motivi scientifici alla base di questa classificazione? E cosa possiamo fare per ridurre i rischi?

Gli studi e le evidenze scientifiche sulle bevande calde

Bevande calde e tumore all'esofago: cosa dicono gli studi
Perché il consumo di queste bevande può aumentare il rischio di tumore all’esofago

La IARC ha preso in considerazione numerosi studi epidemiologici che hanno esaminato le abitudini alimentari in diverse popolazioni, soprattutto in paesi dove il consumo di bevande calde è una tradizione. Tra gli studi più significativi c’è quello condotto in America Latina, ma anche uno in Iran, dove le abitudini alimentari prevedono il consumo di tè a temperature molto elevate. I dati hanno mostrato che i bevitori abituali di tè molto caldo presentano un’incidenza significativamente maggiore di tumore all’esofago rispetto alla popolazione generale.

La causa principale del rischio è legata al danno termico che le alte temperature causano alle cellule dell’esofago. Quando una bevanda supera i 65°C, il rischio di danneggiare le mucose esofagee aumenta considerevolmente. Le cellule esofagee esposte al calore intenso si danneggiano, creando una condizione che favorisce la crescita di cellule anomale, potenzialmente cancerogene. Il danno termico, infatti, può alterare il DNA cellulare e innescare processi infiammatori che contribuiscono all’insorgenza del tumore.

Cosa dice la IARC

Secondo la IARC, le bevande calde (con una temperatura superiore ai 65°C) sono state inserite nella lista delle sostanze “probabilmente cancerogene” per l’uomo, un passo importante che implica la necessità di prendere precauzioni. La classificazione si basa su prove sufficienti che dimostrano come il calore possa danneggiare il tratto digestivo superiore, ma la relazione causale tra il consumo di bevande calde e il cancro esofageo è ancora oggetto di studio. Nonostante ciò, la raccomandazione è chiara: consumare bevande ad una temperatura inferiore ai 60°C può ridurre significativamente il rischio di danni termici alle cellule.

Prevenire il rischio: bere a temperatura sicura

La buona notizia è che i rischi legati al consumo di bevande calde possono essere facilmente evitati. Per ridurre il rischio di tumore esofageo, basta evitare di bere liquidi che superano i 65°C e preferire temperature più basse. Un tè o un caffè a 55-60°C non presentano particolari pericoli e sono sufficientemente caldi per godere appieno del loro gusto senza compromettere la salute.

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