In ricordo di Philippe Daverio – Una conversazione con Piattaforma Civica del 2013

In ricordo di Philippe Daverio – Una conversazione con Piattaforma Civica del 2013

 

 

“Critico senza confini”, “superlativo”, “l’ultimo divulgatore dell’arte in televisione”, “tra i maggiori storici dell’arte contemporanea”,” uomo intelligentissimo di vasta e erudita cultura”: queste alcune tra le tante definizioni di Philippe Daverio che hanno accompagnato la notizia della sua prematura morte.

La sua vivace e poliedrica traiettoria professionale lo aveva portato a incrociare più di una volta le platee bresciane, dove aveva dato prova del suo colto e raffinato modo di raccontare l’arte e la storia.

Negli anni, anche le chiese di San Nazaro, San Giuseppe e San Giovanni, gremite, avevano ospitato alcune delle sue formidabili esibizioni sul suolo bresciano, nelle quali, tra acrobatiche suggestioni e solidi argomenti, aveva saputo affascinare e trascinare il pubblico in percorsi e prospettive originali, tra colte citazioni, paradossi, parallelismi arditi.

Anche Piattaforma Civica incontrò Philippe Daverio, con cui ebbe una conversazione nel maggio del 2013, incentrata sulla cultura e sulla politica culturale in una città come Brescia.Ve ne riproponiamo la trascrizione.

I temi chiave su cui ruotò quella conversazione sono per noi sempre cruciali e attuali: la ricerca e la comunicazione di un’identità culturale definita della città, la doverosa funzione di “educazione permanente” e di indirizzo che un’amministrazione civica deve assumere su di sé, il conseguente ruolo chiave dell’assessore alla cultura, la nocività delle “grandi mostre” di “cassetto” in un percorso culturale educativo e identitario, le relazioni con il mondo circostante come chiave di lettura di una città come Brescia, la funzione dell’arte come moderazione degli egoismi e come stimolo verso una società fondata sulla partecipazione. E anche un richiamo ad Arturo Benedetti Michelangeli, alla sua esemplarità per i giovani nella ricerca della perfezione.

Consideriamo le riflessioni che Philippe Daverio condivise con noi sette anni fa una parte della preziosa eredità che ci ha lasciato, uno spaccato del suo pensiero e della sua straordinaria capacità di coniugare lo spirito del “civil servant” con il suo essere un grande intellettuale e un uomo di prodigiosa cultura, rendendosi capace, senza tradimenti, non solo di letture originali e sagaci della realtà, ma anche di illuminazioni ed esortazioni che oggi spetta a noi saper cogliere e portare a compimento.