Demografia e futuro della città

Demografia e futuro della città

Lussignoli Associati” (Brescia, Via Corsica, 118) ha organizzato per venerdì 24 maggio 2019, ore 18:30, un incontro sul tema “Demografia, il futuro delle città e dei territori”.

Interverranno Elisabetta Donati, Marco Palamenghi Luciano Pilotti e Giancarlo Turati.

È un’occasione di riflessione in una “prospettiva sistemica”, che perciò sta a cuore a Piattaforma civica, soprattutto perché si parlerà anche di scenari e di scelte di sviluppo della città.

Come si studia in diritto costituzionale, sono tre gli elementi fondanti di uno Stato: il popolo, il territorio e la sovranità.

Il territorio è in crisi, tra inquinamenti, consumo del suolo, problemi di controllo dei confini.

Anche la sovranità è in crisi, in gran parte ceduta e smarrita nel tempo, sottoposta a vincoli esterni e interni, spostata altrove, anche nei “mercati”, che decidono i nostri tassi e cioè quanto possiamo investire in futuro. La controprova non c’è, ma il saldo costi/benefici negativo da 20 anni a questa parte in termini di PIL, occupazione, investimenti è un dato oggettivo.

In crisi però, parallelamente, è anche il popolo, perché l’Italia invecchia e Brescia non fa eccezione.

Molti giovani non trovando lavoro se ne vanno e l’età media aumenta ancor di più.

L’invecchiamento, si sa, spegne lo slancio verso il futuro, rallenta gli investimenti, aumenta percezione dell’insicurezza e paura, rende insostenibile nel medio periodo, se non nel breve, la spesa sociale e previdenziale. E mina perciò la tenuta di un patto intergenerazionale che contiene in sé i germi della disparità e dello squilibrio, che possono perciò condurre presto o tardi a una rottura.

E che vuol dire che sempre più giovani se ne andranno in cerca di un futuro che qui non vedono e per non pagare le tasse che servono a mantenere i vecchi e il loro vecchio mondo.

Che fare per cambiare?

Alcune ricette sono note.

Scrivere un “piano di fattibilità sociale” del futuro.

Importare buone pratiche da altre nazioni o realtà locali.

Introdurre un reddito di maternità e politiche fiscali familiari.

Aiutare realmente le donne che vivono il dilemma dell’aborto (uno ogni cinque nascite).

Cogliere opportunità di investimenti nelle città che favoriscano occupazione e dinamismo economico, rigenerazione urbana e ambientale.

Serve però, soprattutto, dare un senso al futuro della vita nelle nostre comunità.

E questo non dipende ovviamente solo dai politici.

Intanto a Brescia la traiettoria futura nitidamente intuibile dalla lettura dei dati demografici è quella di una città in cui nei prossimi dieci anni molte scuole chiuderanno e al loro posto ci saranno nuove RSA, gli insegnanti saranno in sovrannumero e serviranno molti più assistenti sanitari della terza età e badanti, anche perché gli anziani disabili aumenteranno drammaticamente (secondo l’Istat nel 2030 saranno 5 milioni in più rispetto a oggi in tutto il paese, con costi assistenziali insostenibili).

Questa è la direzione del nostro battello.

Serve allora che chi sta al timone e ha le carte di navigazione, non segua rotte di corto respiro, che guardano alle prossime elezioni o al prossimo incarico, o alla prossima notte bianca.

È tempo di decisioni, o almeno di consapevolezza, perché a volte sembra che non ci sia neppure quella.

Stato in crisi? Statisti cercansi.

Francesco Onofri