Dopo il Forum mondiale delle foreste urbane. Scenari operativi per le città (Brescia inclusa)

Dopo il Forum mondiale delle foreste urbane. Scenari operativi per le città (Brescia inclusa)

Si è concluso da pochi giorni il I Forum Mondiale sui boschi urbani, organizzato a Mantova dalla FAO e dal Politecnico di Milano. L’incontro ha visto la partecipazione attiva di un migliaio di esperti che si sono ritrovati a parlare di forestazione urbana, di benefici economici, di salute e di qualità della vita legati alla presenza degli alberi, di sfide legate ai cambiamenti climatici.

Bosco al Parco delle Cave con Maddalena sullo sfondo

Le strade di Mantova hanno risuonato delle lingue più disparate che raccontavano di progetti pilota di orti urbani sui tetti del Cairo, della percezione degli spazi verdi nella società sudafricana, di come la Greenway di Fudao in Cina si snodi per chilometri sopra le chiome degli alberi, di come un’associazione di cittadini volontari da una decina di anni sia attiva in una complessa strategia di rimboschimento dei margini di Cesano Maderno, di come il patto tra cittadini e soggetto pubblico possa garantire la manutenzione del verde urbano nei centri minori della Svezia…

Anche l’amministrazione comunale di Brescia ha partecipato ad un evento collaterale al Forum, portando la testimonianza del ruolo ecologico-ambientale del verde pubblico (quasi 5 milioni di metri quadrati) nel territorio comunale.

Il Forum si è concluso con un documento programmatico che si dovrebbe tradurre nei prossimi anni in un’azione globale che, attraverso l’implementazione e la gestione dei boschi urbani, possa rendere le città del pianeta più verdi, più salutari incoraggiando stili e pratiche di vita più sostenibili, climaticamente più vivibili, più bio-diverse, più pulite, più sicure perché più resilienti, più ricche secondo logiche di economia circolare.

Marco Cillis